IO RESTO A CASA. Diario di una quarantena
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Il mio è stato primo film italiano (il secondo al mondo, dopo una produzione cinese su Wuhan) sul Covid-19 e il conseguente lockdown.
Girato, o meglio "messo assieme" sul tavolo della mia cucina tra il 10 e il 24 Marzo 2020, senza mai lasciare casa, uscito il 27 Marzo 2020.
A un anno di distanza, sono felice e orgoglioso di avere realizzato questo instant-film che raccoglie tutta le speranze, le paure e l'entusiasmo di quei giorni.
Avessi aspettato anche solo due settimane, io non sarei più stato lo stesso, gli italiani non sarebbero più stati gli stessi e, soprattutto, questo film non sarebbe esistito, di certo non così spontaneo e genuino.
51'
2020 (Marzo)
Paolo Casalis
Bio, Lockdown, Social
Inglese
Produzioni Fuorifuoco
Produzioni Fuorifuoco
Il termine "quarantena" deriva dai 40 giorni di isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla peste nel XIV secolo.
Il 30 Gennaio 2020 l'OMS ha indicato in 14 i giorni di quarantena necessari per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus.
La mattina del 10 Marzo 2020 tutti gli italiani si sono risvegliati in quarantena.
Come Salgari scrisse della Malesia senza mai lasciare l'Italia, così in “Io resto a casa” ho raccontato i primi 14 giorni dall'entrata in vigore del Decreto del 10 Marzo 2020 senza mai lasciare le mura di casa.
Un film realizzato senza telecamere, interamente sul web, attraverso il racconto diretto di cinque Youtuber e decine di video e fotografie provenienti da ogni parte d'Italia e condivisi sui social.
C'è Silvio, di Palermo, che proprio in questi giorni affronterà on-line la tesi di laurea in architettura; ci sono Silvia e Robertina, di Roma e Torino, che vivono la quarantena prigioniere in casa con i loro bambini, tra esigenze quotidiane che diventano ostacoli ardui da superare (uno tra tutti, la spesa) e ruoli che si dilatano e si complicano (la gestione e l'educazione dei figli); Serena, youtuber e influencer di successo, che deve lasciare la sua Milano per tornare in provincia, nella cameretta di quando era adolescente; Katia, che vede aggiungersi alle difficoltà della quarantena la gestione della malattia del compagno, il morbo di Crohn.
Quattordici giorni di paure, speranze, entusiasmo, noia, normalità e straordinarietà.
Quattordici giorni che ricorderemo per sempre.
Il 50% dei proventi di questo film (ricavati da streaming e dowload) sarà devoluto alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus per rafforzare la terapia intensiva/sub-intensiva degli ospedali di Alba e Bra.
NOTA DELL'AUTORE
La mattina del 10 marzo, come tutti gli italiani, mi sono risvegliato "in quarantena".
Di fronte a un evento epocale, il primo istinto di un documentarista è quello di raccontare la realtà, di provare a imprimerla sulla pellicola. Ma come fare, quando non è possibile allontanarsi da casa, quando non si possono realizzare interviste o incontri di alcun tipo?
"Io resto a casa" è un film (chissà, forse il primo in assoluto, anche se sarebbe un triste primato) realizzato senza mai lasciare le quattro mura della mia abitazione privata.
Il racconto della quarantena, fatto di paura e di angoscia, ma anche di divertimento, ozio e noia, è affidato a cinque Youtuber.
Sì, proprio quegli Youtuber cui solitamente si associano solo le recensioni dei videogames, i consigli per il trucco e altre inutili facezie e che in questi giorni, con i loro Vlog quotidiani, producono "dal basso" il principale e più affidabile racconto per immagini del nostro Paese.
Un racconto in cui si riflettono i sentimenti, le speranze, le paure di tutti gli italiani, pervaso da quell'istinto vitale che ci fa comunque andare avanti, nonostante tutto.
A comporre il mosaico di 14 giorni lunghi, inediti e comunque memorabili, concorrono anche decine di filmati e di fotografie condivise sui social in ogni parte d'Italia, dai canti sul balconi per esorcizzare la paura ai selfie del personale ospedaliero, fino alla tragica lettura delle pagine dei necrologi nella provincia di Bergamo.
- Katia (Sweet Mumu)
FESTIVAL E RICONOSCIMENTI
Winner of Ojo Movil Film Festival, Peru, the International Film Festival of films made with mobile devices.
The Lift-Off Sessions
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FLICKFAIR, Los Angeles