- In questa pagina vogliamo raccogliere, almeno in parte, il materiale fotografico setacciato e selezionato nella preparazione del film.
Alcune di queste immagini sono entrate a far parte del documentario "L'Ultimo Chilometro" o del Libro Allegato, in particolare le fotografie d'archivio relative al "ciclismo eroico" o a Marco Pantani, altre sono immagini di scena o di backstage del documentario.
In molti casi si tratta di prezioso materiale d'archivio, testimonianza di un ciclismo d'altri tempi,
in bianco e nero: molte di queste immagini sono inedite, davvero mai pubblicate prima, e appartengono agli archivi privati di appassionati di ciclismo.
Vogliamo ringraziare in particolare Luciano Cravero
e la famiglia di Carlo Sandri per le fotografie messe a disposizione.
NOTA: Qualora riteneste che una foto sia coperta da copyright, vi preghiamo di avvisarci all'indirizzo email info@produzionifuorifuoco.it e provvederemo alla rimozione del contenuto.
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Il Ciclismo Eroico
- Giro
d'Italia 1961, Carmagnola
- Milano-Torino 1969 (Zilioli, Aldo Moser, Matteo Cravero, Adorni)
- Alfredo Martini
- Mi-To 1969 (Bitossi)
- Video per "La Storica", 2012
- Mi-To 1969 (Michelotti)
- Giro d'Italia 1964, Bra
- Tour de France 1956 (Bobet)
- Tour de France 1956 (Defilippis)
- Tour de France 1956 (Geminiani)
- Tour de France 1956 (Gaul?)
- Fotografia anonima
Marco Pantani
- Giro d'Italia 2000, Saluzzo
- Giro d'Italia 1999, Bra
- Tour de France 1997, Alp d'Huez
- Tour de France 1998, Deux Alpes
- Giro d'Italia 2000, Sestriere
- Milano Torino 1995
- Giro d'Italia 2000, Sestriere
- Giro d'Italia 2002, Fossano
Intervista a Gianni Mura
Nel mese di Gennaio 2012 siamo stati negli uffici del quotidiano "La Repubblica", a Milano, per una lunga intervista con il giornalista Gianni Mura.
Da "suiveur" di lunga data del Tour de France, come il giornalista milanese ama definire sè stesso,
abbiamo dialogato a lungo di passato e presente, di vittorie e sconfitte, di Cadel Evans e di Alberto Contador, di doping e degli altri "mali" del ciclismo.
Dal 1967, gli articoli di Gianni Mura dal Tour de France sono un perfetto mix di elementi apparentemente eterogenei e distanti: cronaca sportiva, sì, ma anche e soprattutto storie dei ciclisti e di uomini, di luoghi, di cibi e di vini.
Sono storie di un'epica talvolta perduta, talvolta invece riaffiorante sulle grandi salite o nelle assolate pianure del Tour de France.
Davide Rebellin
Davide Rebellin, soprannominato "il chierichetto" perchè da piccolo serviva la messa e per quel suo aspetto di assoluta calma e innocenza, è in realtà uno dei corridori più determinati, grintosi e vincenti del gruppo.
E, soprattutto, lo è ormai da quasi vent'anni.
Rebellin ha infatti esordito tra i professionisti nel 1992, e da allora ha conquistato moltissimi successi, soprattutto tra le "classiche", gare di un giorno come l'Amstel Gold Race, la Freccia Vallone (3 volte), la Liegi-Bastogne-Liegi, le Tre Valli Varesine.
Il 9 agosto 2008 il ciclista veneto si aggiudica la medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Pechino, nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, ma a quasi un anno di distanza risulta positivo al Cera,in seguito a nuove più rigorose analisi effettuate sui campioni di sangue prelevati durante i Giochi e congelati.
Inizia una nuova fase nella carriera di Davide Rebellin:
l'infamia, le accuse, la squalifica per due anni.
Rientrato alle corse dopo due anni di squalifica il 16 agosto 2011, pochi giorni dopo aver compiuto i 40 anni, vince la Tre Valli Varesine per la seconda volta in carriera.
Luci e ombre, per una storia personale in chiaroscuro che merita di essere raccontata in quanto metafora della storia stessa del ciclismo professionistico, quanto meno quello degli anni '90 e 2000.
Two days at BMC Training Camp, Denia, Spain (Jan 2012)
We've had the chance to meet the new "dreamteam" of Cycling ( not so lucky in 2012), with champions like Cadel Evans, Thor Hushovd, Philippe Gilbert, Alessandro Ballan and many other great riders.
We've filmed the team's preparation and a little training session over the hills of Spain.
I Moser
A Marzo 2012 siamo stati due giorni a Trento ospiti di Ignazio e Francesco Moser.
Francesco Moser, "lo Sceriffo", oggi conduce l'azienda vitivinicola omonima, e ama passare le sue giornate al lavoro in vigna, anche se tuttora non disdegna di inforcare ogni tanto la bicicletta.
Ignazio, il più giovane dei suoi figli, non ha ancora vent'anni, e quest'anno è alla seconda stagione nella categoria dilettanti con la squadra Dynamon Bottoli.
Dopo alcune prestigiose vittorie tra cui il campionato italiano di inseguimento individuale (buon sangue non mente) e la Piccola Agostoni, questo è l'anno decisivo per Ignazio, dovrà capire se smettere o se affrontare il passaggio al mondo del professionismo.
Il ragazzo ha carattere da vendere e non sembra volerne sapere di accettare una via di mezzo: o un futuro da vincente, o niente.